Lesioni dei tendini della spalla

Il conflitto sottoacromiale e la tendinopatia della cuffia dei rotatori

La spalla è l’articolazione formata dalla testa dell’omero e dalla superfice laterale della scapola, il cui movimento è rappresentabile come quello di una sfera (testa dell’omero) all’interno di una cavità a coppa (glena della scapola).

Per il corretto funzionamento della spalla è necessario che la testa omerale e la glena abbiano un rapporto reciproco ottimale che ne garantisca la stabilità. Questo è assicurato dalla funzione coordinata di un gruppo di quattro muscoli che con i loro tendini vanno a formare la cuffia dei rotatori della spalla. Il conflitto sottoacromiale è il risultato del restringimento dello spazio tra la cuffia dei rotatori ed un arco rigido osteoligamentoso che la sovrasta. Questo fenomeno risulta in un’infiammazione dolorosa della borsa subacromiale (struttura che favorisce lo scorrimento della cuffia stessa) e dei tendini.

Spesso ad essere infiammato, e quindi causa di dolore, è un quinto tendine, non facente parte della cuffia dei rotatori ma che passa in un piccolo spazio tra due dei quattro tendini della cuffia: il capo lungo del bicipite.
A lungo andare a causa del continuo attrito in caso di tendini più degenerati (dall’uso e dall’età) o più raramente anche in soggetti più giovani per importanti traumi a carico della spalla, i tendini possono subire delle vere e proprie lacerazioni. Queste possono interessare solo un tendine (di solito il sovraspinoso) o più tendini (si parla di lesioni massive).

Il risultato della lesione massiva è che la testa omerale non lavora più simmetricamente con la glena ed incorre in una degenerazione della propria cartilagine con progressiva usura: si parla quindi di artrosi alla spalla della testa omerale. Un altro ovvio risultato in caso di lacerazione tendinea è la perdita di forza nei movimenti della spalla che non permette più ad esempio di pettinarsi o mangiare o allacciare il reggiseno.

Patologia della spalla a Torino

La Diagnosi

La diagnosi è posta in relazione al quadro clinico e radiologico. Il paziente lamenta di solito un dolore diffuso alla spalla che ne limita i movimenti e durante le attività dell’arto superiore che richiedono forza. Spesso il dolore si accentua durante la notte.

Ci sono delle manovre specifiche eseguite dall’ortopedico che lo orientano verso un quadro di sola infiammazione dolorosa (conflitto subacromiale) oppure di associata lacerazione della cuffia dei rotatori. L’esame senza dubbio più utile per approfondire la diagnosi è la risonanza magnetica (RMN): questa in particolare è in grado di visualizzare la morfologia della lesione e lo stato di degenerazione dei tendini. L’indicazione al trattamento chirurgico viene posta in considerazione dello stato funzionale e delle richieste che ciascun paziente presenta in merito alle attività quotidiane lavorative, sportive o di vita sociale.

Va però sottolineato come il trattamento di lesioni isolate della cuffia dei rotatori possa, evitando una evoluzione in lesione massiva, prevenire la successiva artrosi della spalla.

Il Trattamento

Nel caso del conflitto sottoacromiale nelle fasi iniziali il trattamento è sicuramente di tipo conservativo con terapie antiinfiammatorie, cicli di 1-2 infiltrazioni con cortisonico ed anestetico locale e con il cambiamento di alcune abitudini: ad esempio sono da evitare attività che prevedono lavori pesanti e ripetitivi con il braccio sopra la linea delle spalle.

Molto utili sono gli esercizi di rinforzo della cuffia dei rotatori con elastici che migliorano la funzionalità dei muscoli.

Nel caso di lesioni della cuffia dei rotatori bisogna tener conto dello stato funzionale della spalla, dell’età del paziente e delle sue richieste funzionali. In caso di lesioni a tutto spessore, viene posta in genere un’indicazione alla riparazione chirurgica in ottica preventiva rispetto allo sviluppo dell’artrosi. Nei pazienti con deficit funzionale l’indicazione chirurgica è l’alternativa più indicata, con sutura della lesione se possibile o direttamente con l’impianto di una protesi inversa di spalla (in caso di lesione massiva con tessuto tendineo assente o di scarsa qualità).